La classe III H è andata in scena lunedì 3 febbraio con uno spettacolo-racconto sull’emigrazione.
I ragazzi sono stati autori dei loro testi: ora tratti da storie di famiglia ora da testimonianze di profughi dei nostri giorni, riuscendo, anche con letture tratte da Primo Levi, Motagn, Rushdie e Giusi Nicolini, ex sindaco di Lampedusa, a creare un’atmosfera di drammaticità che ha presto contagiato il pubblico.
Un plauso sentito va a questi nostri alunni che hanno colto con sensibilità (che non vuol dire sentimentalismo) gli aspetti umani, giuridici, economici e politici che sono dietro ad un fenomeno così attuale ma anche antico come il mondo.
Un grazie speciale a Katia Favilli che dalla prima li ha accolti e visti crescere, offrendo loro il dono di conoscere se stessi e imparare a collaborare insieme.








